di Luigi Asero
La visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Caltanissetta è certo una notizia di non poco conto per la Sicilia e i siciliani. Ieri il presidente siciliano al Quirinale si è recato nel capoluogo al centro della Sicilia, qui dopo la commemorazione in Tribunale dei giudici Saetta e Livatino (uccisi dalla mafia) si è recato presso il Sacrario di Gessolungo per ricordare “i carusi” (ragazzi) morti in un grave incidente minerario.
La città si è fatta bella per l’occasione, tra i sorrisini di compiacimento e le smorfiette di sdegno dei nisseni visto che, operazioni come la derattizzazione erano state chieste a gran voce dai cittadini già da mesi. Ma tant’è. Di solito è così, si mette la polvere sotto il tappeto quando si riceve un illustre ospite.
Ecco, il vero problema è proprio metter la polvere sotto al tappeto, e da questo punto in poi lasciamo la nostra Sicilia per spostarci su temi di più ampio respiro.
Lo stoino di una crescita dello 0,2 (mica moscerini!!! Zero virgola due!) fa sorridere tutti i politici che nei vari talk televisivi annunciano il loro buon governo, la loro capacità d’aver invertito la rotta, il loro coraggio nell’affrontare una situazione che appariva disperata e che ora mostra sintomi di miglioramento.
Sì, forse ne avrebbero ben ragione se non fosse che qui stiamo parlando di un malato terminale affetto dal nulla. Semplicemente un soggetto incapace di respirare a causa di un sacchetto di plastica in bocca. Sì, l’Italia starebbe bene se non fosse amministrata da cotanti geniali arraffatori di professione. Basterebbe togliere al malato quel sacchetto di plastica.
Sì, ora tutti storceranno il naso per queste parole. Tutti a dire che si è bravi a parole ma star lì e sedere nelle poltrone del potere è ben più difficile. Che si deve ponderare e mediare. Certo, verissimo.
Ma a questo soggetto che non respira a causa di un sacchetto di plastica, vogliamo toglierla questa busta prima di continuare la terapia di cortisonici e antibiotici?
Perché a volte è veramente semplice comprendere alcuni schemi.
Con molta sincerità: l’Italia è fatta di persone ricche di ingegno, l’Italia è ricca di patrimonio architettonico, l’Italia è ricca di voglia di fare, l’Italia è ricca di luoghi naturali che attirano turisti da tutto il mondo, le due grandi isole (Sicilia e Sardegna) potrebbero con il solo turismo far salire il PIL di almeno un paio di punti in pochi mesi.
Tutto ciò è invece asfissiato da quel famoso sacchetto costituito da mala politica e mala amministrazione (o burocrazia se vi piace di più).
Togliere quel sacchetto non sarebbe difficile: basterebbe che ci si svegliasse dall’anestesia della cura adottata e si mandassero a casa streghette e stregoni che con la medicina non hanno nulla a che spartire. Spostando noi stessi quel sacchetto che ci impedisce di respirare.
Spieghiamo ancora meglio il concetto per quanti continuano a mettere la polvere sotto il tappeto?
L’Italia potrebbe stare bene, sta ai suoi cittadini comprenderlo. E licenziare i finti medici che la stanno ammazzando.